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Di Vento Solitario

 

IL BIANCOSPINO

 

In autunno
il biancospino
perde i bianchi petali.
Tra quei rametti contorti
che trattengono
un cuore graffiato
metterò radici.
Sbocceranno
nuovi petali
Avrò anche io
spine per difendermi.

 

By Gianni @ Diritti riservati..

Parlami…

 

Parlami…

Parlami d’amore,
dimmi che ti manco,
ripetimi che m’ami.

Fammi morire ancora
sulla tua labbra,
sfiora la mia pelle
e accarezzami l’anima.

Parlami…

Parlami di noi
con versi d’amore,
fammi provare ancora
il desiderio della tua pelle.

Anzi no, non farlo,
potrei innamorarmi…

 

Simona Maggiore

(diritti riservati)

Legame

 

Volli incontrarti,
volli toccarti…

Quel tocco
divenne presa
che mi tiene
legata ancora
a te.

E a te torno
per ascoltarmi,
per parlarmi,
per godere di te.

 

Simona Maggiore (diritti riservati)

Stefano Canepa

16 giugno 2014

 

- Senza fretta -

Prima delle sei
avevo il cuore in pace
e il vetro che conduce amore
vicino al cielo dei ricordi

Nessuna follia da amare
e qualche profumo perso
dentro al lungo vespro
che trama le stelle ed i sorrisi

Gli eterni pentimenti
portati dal fiume a valle
con un vento denso di foglie
sopravvissute al giorno

Prima del tramonto
farò ritorno al sogno
e spegnerò ogni saggezza
consumata al mio domani

Senza fretta,

Col velo della sabbia.


Stefano Drakul Canepa

Stefano Canepa

12 luglio 2014

 

- Il velo d'oro -

Vorrei aggiungere colore scuro
sul deserto vago del ritorno
che intorno fugge dalle vie
separate dal tempo del ricordo

Una nota malva mista a terra
che fa del vento una comparsa
e del sole un vago avello
che nel bosco non trovi più riparo

Vorrei celebrare un volto
il respiro che dai monti al petto
e nel cerchio incidere farfalle
le sole degne del buio della valle

Un volo scuro misto a sangue
che nel tramonto perduto
segua un filo teso fino al cielo,
un segno, un sudario quasi nero

Il velo d'oro fra la terra e il cuore.

Stefano Drakul Canepa

FAVOLA DEI GABBIANI INNAMORATI

15 luglio 2014 alle ore 19.29

GIANNI GUALMINI

 

La gabbiana si chiamava Yinny e stazionava principalmente su un vecchio barcone ormeggiato lungo un grande fiume. Da lì spaziava l'orizzonte, le acque limacciose. Era solitaria e sognava sempre che prima o poi avrebbe incontrato il gabbiano della sua vita. Volava in alto nel cielo e s'immaginava di arrivare alla luna, alle stelle; poi giù in picchiata verso terra, voli radenti la portavano al cibo e ad osservare i fondali del fiume. Spesso arrivava al mare e allora i voli diventavano impegnativi ma meravigliosi. Volava verso il sole per carpire ogni raggio di calore e tanta energia. Un grande bisogno di amare la pervadeva e i sogni diventavano sempre più profondi e complessi.

Un giorno, mentre era intenta a farsi bella, improvvisi battiti d'ali preannunciavano un arrivo di qualcuno. Si sentì chiamare e a fianco a lei apparve un gabbiano imponente ma dolente e affaticato dopo un lungo viaggio.

 

"Ciao Yinny, sono Alin, è parecchio che ti cerco nelle vastità del mondo. Poi un richiamo, forse il tuo, mi ha fatto avvicinare al barcone e ti ho intravista! Ti avevo trovata!". Yinny frastornata e commossa lo abbracciò.....Spiccarono un gran volo compiendo meravigliose evoluzioni. 

La loro vita iniziò a trascorrere felice. Yinny ringraziava il cielo per aver esaudito le sue richieste, Alin era contento per aver avuto la costanza di cercarla.

 

Passò del tempo; i giorni trascorrevano lenti. Decisero di andare ad abitare un'isola abbandonata che Alin aveva intravisto nei suoi pellegrinaggi. 

Partirono per questo lunghissimo viaggio ma purtroppo a causa di una violenta tempesta Alin perse le tracce di Yinny e non la ritrovò più.

Disperato ritornò al barcone ma rimase solo. 

Ripartì per andare alla ricerca di un luogo sperduto e finire così i suoi giorni. Lo trovò ma quando atterrò sulla spiaggia un colpo di fucile lo fece ruzzolare tra gli scogli. Ferito a morte implorò il nome del suo grande amore a lungo..le forze vennero meno....la sua vista s'annebbiò...Il corpo si girò verso il mare...un'ultima disperata occhiata e sparì fra le onde. 

Ancora oggi le voci dicono che nelle giornate tiepide di sole, s'intravedono due gabbiani solitari che fanno l'amore e poi d'incanto spariscono.

 

 

 

 

IL GRIDO DI YINNY

Alin....Alin...

E' da parecchio che volo
disperata a cerchi
concentrici e il mio richiamo
si fa sempre più flebile.

L'isola è deserta. Non vi è
traccia di vita, se non un 
resto di fuoco ormai ricoperto
di salsedine.

Sono spariti anche i miei amici
storni, migrati in lidi più 
accoglienti.
Volo sola. Alin è stato ferito e
forse morto.
Il mio andare non è più elegante,
l'ansia mi ha preso le forze.

Il mantello di piume è macchiato di 
fango causa le violente virate
a riva.

Alin...Alin...

Devo rassegnarmi a non più
vederlo?
Io e lui non esistiamo più?
Assolutamente no...non mi rassegno.
Lo troverò e staremo ancora
insieme. 
Voleremo superbi, veloci ed
eleganti come solo noi sappiamo
fare.

Sapremo nell'energia che ci muove,
nel respiro delle nuove stelle, la
nostra essenza.
E metre il cuore si strazia a certi
pensieri, una violenta virata mi 
ri porta in linea.

Il mio richiamo mesto e struggente
si propaga tra il fragore delle onde
dell'infinito mare....
E...
piango....

 

 

VOLO DI GABBIANI.


Siamo un tutt'uno in un volo
di gabbiani felici.
Voliamo nell'alto del cielo e
ci perdiamo nell'azzurrità
della speranza.
Piccola yinny...anche tu speri...
So che non credi a questa
esistenza fatta di ipocrisia.
Noi voliamo in un cielo dove
non dovrebbero esistere
avversità.
Voliamo lontano verso la 
felicità.
Se tu piccola yinny voli nella
azzurrità del tuo cielo, perchè
io non scopro un bagliore di
luce nel cammino della mia vita?
Ma sono a fianco a te, arranco
ma resisto e nel mentre ammiro
la tua eleganza del volo.


By Gianni @ Diritti riservatii

 

ENTITA'

18 luglio 2014 alle ore 9.58

Le mie mani

sono colombe prigioniere

Sono nuvola

e tu il mio vento.

Sono invaso

da colorate bolle

luminose di cosmo.

Entro in dimensioni

che trasformano

Sono Entità.

Appurai la verità

che tutti cercano

e non trovano.

Io che nulla cercai

ormai vivo in essa.

 

By Gianni @ Diritti riservati

 

INVERNO

17 luglio 2014 alle ore 11.03

 

Questi freddi mattini

non hanno occhi fanciulli.

Vestono sgualciti

sai

per nascondere

il giorno.

Non ci sono passi

tra le immaginarie erbe.

E il canto dei passeri

muore

tra sguardi

senza sguardo

 

By Gianni @ Diritti riservati.

Amarezza

 

L’anima si lacera
all’eco di un addio…

e non ci sono lacrime
e non ci sono rimorsi

ma solo l’amaro
di un amore
non vissuto.

 

Simona Maggiore

Pensami…

cercami con la mente…

desiderami col corpo…

affonda il tuo desiderio

nei miei piaceri…

 

Simona Maggiore

 

 

Pensieri corsari scritti a caso guardando un cielo grigio dalla mia finestra sul mondo.

......Mi dissero : "Non vivrai neppure una volta se non sai lasciarti andare. Ogni incontro è un caso e bisogna inventare provando a riconoscersi sotto gli strati di pelle. E' fortuna da provare e non buttare..è un cioccolatino da farsi sciogliere in bocca; è vedere con gli occhi chiusi; è pelle da indovinare tra le dita. E' un incrocio dove qualcuno ha rubato i cartelli. Sono idee in testa e un libro ancora da leggere. E' studiare per comprendersi....non è matematica ma lingue da conoscere...è geografia epidermica da ripassare a quattro mani...è ginnastica da fare..chimica da sperimentare....è religione per provare a crederci.........
...gli disse che gli voleva bene ma a lui non bastò...così anche quella volta le dovette domandare quanto....allora lei nel controluce di quella notte domestica...descrisse silenziosa un impercettibile filo come di ragnatela da un seno all'altro......e poi nel mattino quand'ebbe finito gli sussurrò...."da qui a qui"....
La linea del nonostante tutto è una linea che viaggia in bilico tra pazzia e incoscienza..ma che ha ancora un appiglio reale anche se quasi invisibile...L'euforia del nonostante tutto mi fa svegliare felice nonostante ieri sia stata una giornata di merda...nonostante oggi si presenti giornata gemelli di ieri....L'euforia potrebbe apparire poco sensata ..eppure c è...perchè nonostante tutto qualcuno ti sorride ed è un sorriso che invade ..."qualcuno" mi regala un abbraccio e quell'abbraccio mi cura meglio di ogni medicina.....nonostante tutto....
Ciao...ti sei appena spazzolata i capelli, limato le unghie e tolte le doppie punte ai pensieri che non ingranano. Ti ho pensato quando ancora non avevo idea di chi tu fossi, per quale amore vivevi nè quale fosse la natura del tormento che colorava le tue notti in bianco..notte dopo notte. Ormai siamo ad Agosto e mi prende l'angoscia alla gola se penso che tra un po' cadranno le foglie..e mentre il loro colore vira..morirà anche un po' della mia primavera...ciao! So che non sai chi sono, da dove arrivo, che senso fiuto, che dolore bramo, che movimenti calzo. Lo so che chi cerca non trova ma schiocco la lingua ogni volta che per la mia cura lasciandomi. sai trovarmi.Io e te che andiamo controvento.....che stiamo in movimento.....che abbiamo fatto un sogno che volavamo insieme......che abbiamo fatto tutto....e tutto c e da fare..


 Gianni Gualmini

 

Intesa

Respirare sul tuo petto,
abbandonarmi tra le tue braccia...
chiudere gli occhi
ed amarti come mai prima d'ora.

Bisbigliano le nostre anime
parole d'amore
mentre il fuoco della passione
brucia in noi
ed i corpi svaniscono
in un travolgente viaggio.

Simona Maggiore

 

- Nei lunghi solchi

22 luglio 2014 alle ore 21.08

- Nei lunghi solchi -

 

Parlami della sabbia di quel mare,

da troppo tempo io non ricordo

e stringo della luce solo il giorno

che piange nel segno del ritorno

 

Insegnami i passi di un percorso

che non sia notte e scuro denso,

lenta morte che fa del buio un sogno

e livido del cuore il suo abbandono

 

Raccontami di onde che ho perduto,

i riflessi di blu acuto nel petrolio

che ferisce in petto nube del mio cielo

sull'orizzonte ferito da un silenzio

 

Mostrami le cose che ho dimenticato,

le assenze ed i volti del mio fato

e l'inesorabile vendetta di un declino

che al destino non chiede di finire

 

Nei lunghi solchi di una maledetta terra.

 

Stefano Drakul Canepa, 22 luglio 2014

 

"Pensiero estemporaneo

di cervello in vacanza"


Accantono la sete
d'assolate parole,
stand-by d'arsura
rilassando gli impulsi,
livellando a pastello
chiaroscuro di donna,
acquiescendo vinta
umorale alternanza
di metamorfosi eclettiche
nel perenne moto dei neuroni
che spossati or anelano requie

 

Carla Colombo (diritti riservati)

 

Semino la mia disperazione

come la guerra morte
Fame di aria
nel chiuso dell' anima
Tra le ombre della notte
attendo la tua presenza
mentre muta la cetra
ha cessato il suo canto
tra gli asfodeli
bagnati di pianto
Neri pensieri
gatti innamorati alla luna
attraversano le ore
silenti e solitarie
graffiando
inutile speranza

 

Carla Spina (diritti riservati)

Mi stiro al giorno

come farfalla al suo primo volo
Incerto scenario
mi chiude
in un abbraccio sfocato
tatuato sul cuore

 

Carla Spina (diritti riservati)

.Colori di un giorno che nasce

Attese sorprese
Ritrovarsi ricordarsi
Là dove il sonno ci aveva inghiottiti
Ancora una pagina da vergare

 

Carla Spina (diritti riservati)

Stanotte dopo aver giocato,

cavalcando le onde del mare
ancora bagnati, e saporosi di sale
e di sudore fresco appena stemprato
ci siamo sdraiati
e abbiamo dormito insieme,
sulla spiaggia, sotto la bianca luna,
cullati ed accarezzati
dalla profumata brezza marina
Mi ha svegliato il tepore
delle tue labbra che tu m’hai donato
con un freschissimo bacio
di creatura tenera appena sveglia,
desiderosa, non più di mare
ma di caldo e tenero amore,
ci siamo amati lentamente,
dolcemente ma intensamente,
avvolti da una atmosfera dorata
e baciati da una tenera aurora
che si apprestava a colorare il cielo.
E stato voluttuoso e dolce
il nostro amplesso; Inebriante.
Tanto il piacere nostro,
più grande dell’immensità del mare

Fausto Feltrinelli (diritti riservati)

 

 

LO SPECCHIO

Sono entrato in uno specchio
per scoprire un altro mondo
e lì un uomo molto vecchio
mi ha scrutato nel profondo

Nel guardarmi rifletteva
"Non è tempo!" lui diceva
ma io credo che sapesse
cosa il fato per me tesse

Sono uscito dallo specchio
per tornare nel mio mondo
tenderò bene l'orecchio
per capire il mio profondo!

DT (Danilo Torrito)
24.03.2014

- Nuda come l'ombra -

29 luglio 2014 alle ore 20.58

- Nuda come l'ombra -

 

Salata questa tua pioggia,

il nero che segna il viso

in un lamento senza traccia

mentre la sera ti avvicina

 

E resti nuda come l'ombra,

dimentica dei neri passi

e di un gelo che rimane 

anche se ogni cosa trema

 

In un vento di nostalgia

per qualche giorno andato

a tingere il buio di colore

e negare le ultime bugie

 

Di qualche respiro lontano,

promesso alla luna scura

o forse ad un Dio del male

ancora assopito dai secoli

 

Trascorsi a negare il cielo.

 

 

 

Stefano Drakul Canepa,

29 luglio 2014

Mille e più stelle caddero nel mare

nascondendo la notte

nel chiarore negato

d'annegata aurora

Costato del Cielo

squarciato piovve sangue

- volti fanciulli in dissolvenza –

occhi fissarono spenti

incendiato delirio d'odio

Luna volse le spalle,

il silenzio degli innocenti

culla ora pianto muto

nel complice abominio

di colpevole inazione

 

Carla Colombo(diritti riservati)

 

 

E ti porto via con me,

salderò l’orma affranta

del tuo fermo cammino

d’indolenti minuti passi

senza tempo né aurora

su vastità desertificata

da pie illusioni d’animo

Sì, ti prendo per mano,

insieme verso luce negata,

spazzerò via il pulviscolo

che veste sguardo di dolore,

ridesterò vivi occhi spenti

rianimando vera fiamma

sottratta da infida cenere

Salta l’orizzonte,

nuova vita pulsa in te!

 

Carla Colombo(diritti riservati)

 

 

 

 

GIO’ CONDOM

 

Sono un tipo assai giocondo

vado in giro per il mondo

vo’ a cercar di qua e di là

qualche donna che ci sta

 

Io ne ho avute di assai belle

dalla bianca o nera pelle

che alla luce delle stelle

mi dicevan: “Siam porcelle?”

 

E ne ho avute anche di brutte

frigidine ma non tutte

se il fringuello a lor donavo

mi dicevano: “Che bravo!”

 

Qualcheduna mi donò

tutto quanto e non fiatò

qualcun’altra invece no

volle soldi e mi appagò

 

Io ne ho avute di europee

con in testa grandi idee

che facevano la prova

di chi cerca e poi lo trova

 

E ne ho avute di orientali

dalli modi assai cordiali

che facevano l‘inchino

e sparivano al mattino

 

Io ne ho avute di africane

dalle idee un pochino strane

mani lunghe e seni al vento

che mi davan turbamento

 

E ne ho avute anche degli Usa

le frizzanti americane

ma qualcuna l’ho delusa

avea voglie disumane

 

Ed infine le australiane

alte basse alcune nane

mi dicevano: “Il canguro

caro mio ce l’ha più duro”

 

Proprio tante io ne ho avute

sia fedeli che cornute

certe poi si son vendute

per due soldi o due bevute

 

Io ne ho avute proprio tante

fino a che mi son stancato

or la penso come Dante

quella “onesta” è sul sagrato

 

Danilo Torrito (diritti riservati)

 

Due occhi traforati di

angoscia.

Due specchi spaccati,

due gocce di veleno,

un profumo di sogni.

 

Uno spruzzo di etere

per dimenticare il buio,

una iniezione di malinconia

per dimenticare il mondo

 

Un po' di dolore per

soffrire in silenzio,

una goccia di speranza

...per attendere domani

 

 

By Gianni @ Diritti riservati.

 

"MATTINA D' OTTOBRE"

Gianfranco Italo Tricolore

20 ottobre 2012 alle ore 22.29

 

Cupa mattina d' ottobre,

corba di morte mi porge,

non trovo la pelle di mamma,

mi copro col vello delle ombre di babbo,

che ha stringhe setose

e s' avvinghiano al collo.

Mi siedo sul ciglio al mio letto sul colle,

ti penso, ti cerco, ti chiamo, ti voglio,

non volano rondini, non odo i tuoi passi,

mi cingo la testa col serto di paglia,

non taglia la spada, non brucia l' argento,

ne l' acqua di rose a bagnarti la pelle.

Mi desto, cammino e non so dove vado,

ti penso, ti cerco, ti chiamo, ti voglio,

non migran cicogne, non vibrano corde,

do fuoco alla paglia del serto suadente,

la corba di morte il mattino mi porge

 

(DIRITTI RISERVATI)

A BOCCA CHIUSA

 

Versi

che scorrono

a bocca chiusa.

Cisterne

d'acque morte

sono le parole.

Cingono il corpo

come un'ape

in cerca 

di altro miele.

Saturo è il giardino.

 

Gianni @ Diritti riservati.

Gianni Gualmini

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